Sola sul palco, una giovane donna cerca di mettere ordine nel caos, affrontando una giornata fatta di ostacoli, confessioni e bulimie. In un flusso di coscienza ad episodi, inframezzato da dialoghi mancati con la figura di un padre sardonico e sibillino, il suo monologo affronta in chiave ora dissacrante, ora malinconica la fatica psichica di vivere.

Tremenda insufficienza dei nostri cuori è un giro nella forma mentis della sua protagonista: un individuo trentenne qualsiasi, la cui struttura mentale si riversa sul palco nella tensione costante fra bisogno estremo di stabilità ed inadeguatezza ad affrontare dignitosamente il mondo esterno. La sua maschera disastrosa e sgangherata rivela così l’amarezza di non poter mai giungere ad un equilibrio.